
Notizia di ieri. La brigatista Nadia Desdemona Lioce (tre ergastoli per altrettanti omicidi: Marco Biagi, Massimo D'Antona e l'agente della PolFer Emanuele Petri) è stata indagata dalla Procura de l'Aquila perchè sospettata di essere "la mente" della strategia di lettere minatorie contro il presidente della Cei Angelo Bagnasco. A far insospettire il pubblico ministero della città abruzzese una lettera bianca trovata nella sua cella durante una perquisizione in cui si leggevano alcuni mozziconi di parole. Cose tipo "...ne ...do ...asco ...religios" che secondo gli inquirenti facevano parte di una comunicazione in codice fra l'irriducibile Br e altri militanti fuori, autori materiali delle lettere con proiettili recapitate all'arcivescovo di Genova.
Notizia di oggi: quella busta sarebbe materiale di divulgazione, appartenente ad una associazione religiosa di Firenze, e ci sarebbe scritto sopra "Associazione Don Vasco Nencioni per la ricerca religiosa". Frase per qualche motivo cancellata maldestramente.
Sempre più convinto che nella giustizia italiana ci sia qualcosa che non funziona.
A meno che la seconda notizia non sia un abbaglio... ma non credo proprio
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