
«Stavo rileggendo proprio in questi giorni l’intervista del giudice Falcone a Marcello Padovani. Sono convinto che lui sia un monumento morale della nostra patria». Lo ha detto il ministro Alfano rispondendo ad una domanda del direttore de “Il Giornale” Mario Giordano a proposito della “paternità” di Giovanni Falcone di alcune delle norme contenute nella riforma della giustizia. Marcello Padovani, chi è costui? E che libro ha letto il Guardasigilli? Adesso, forse, si capisce perché secondo Berlusconi e lo stesso Alfano il giudice ammazzato dalla mafia a Capaci il 23 maggio del 1992 sarebbe stato un fervido sostenitore della “loro” separazione delle carriere, della riforma in senso politico del Csm e dell’abrogazione dell’azione penale. Hanno consultato il libro sbagliato! Avessero letto invece “Cose di Cosa Nostra”, scritto da Falcone e dalla giornalista francese Marcelle Padovani, certi pensieri non gli sarebbero mai venuti. Ma c’è sempre tempo per rimediare.
Massimo Solani, l'Unità 28 agosto
1 commento:
roba da matti!
Chissà se il simpaticissimo Alfano conosce il suo omonimo Sindaco di Comiso che ha deciso di togliere l'intitolazione del locale aeroporto a Pio La Torre per ri-assegnarla ad un criminale fascista?
Ma forse nessun "Marcello" Padovani ha mai scritto un libro su Pio La Torre...
PS: In bocca al lupo per la nuova direzione. So delle polemiche interne, ma so anche che Concita De Gregorio è una giornalista intelligente, colta e bravissima (oltre che, me lo consentirai, una donna molto affascinante). Di sicuro farà bene. Non ho la tua e-mail, per cui te lo scrivo qui.
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