giovedì, aprile 19, 2007

Lozano sa e non sa......

Magari, come dice il suo legale di fiducia Alberto Biffani (che in passato è stato difensore del giudice Vittorio Metta nel procedimento Imi-Sir e di Claudio Vitalone in quello per l’omicidio Pecorelli), Mario Lozano davvero non ha mai saputo del processo a suo carico che si è aperto a Roma per l’omicidio di Nicola Calipari. Però di stranezze nel comportamento processuale del marine statunitense, che il 4 marzo 2005 aprì il fuoco a Baghdad sulla vettura a bordo della quale viaggiavano Calipari, Giuliana Sgrena e l’agente segreto Carpani, ce ne sono. Prima fra tutte la notizia riportata ieri da un blog americano secondo il quale lo stesso Lozano avrebbe assunto come difensore l’avvocato penalista Ed Hayes, una specie di star dei processi di mafia a New York negli anni Ottanta che fece persino una comparsata nel film «Il Padrino» di Francis Ford Coppola, oltre ad aver ispirato il personaggio del romanzo di Tom Wolfe «Il Falò delle Vanità». Una notizia che sarebbe però qualcosa più di un semplice «rumor» visto che a riportarla è il diario on line di John Byrnes, un blogger che da mesi segue da molto vicino la vicenda penale dell’ex marine del 69° reggimento di fanteria («Il mio amico Lozano»). Talmente da vicino che, fra un insulto e l’altro rivolto alla giornalista del «manifesto» Sgrena («una calunniatrice» «senza vergogna» che «da due anni diffama Lozano», una «giornalista marxista», «una persona capace di qualsiasi cosa»), John Byrnes è uno dei promotori della catena di solidarietà lanciata dall’associazione dei familiari dei soldati del 69° reggimento di fanteria per pagare le spese di difesa di Mario Lozano. Una colletta che deve aver dato buoni frutti...

1 commento:

John Byrnes ha detto...

Una cosa, per favore. Mario non e un marine, e semplice un soldato. Ero un fannte di marina. Mario e solo un fante del US Army. Grazie per il vostro interesse.

JB