mercoledì, gennaio 23, 2008

Aria di crisi

Crisi politica, va da sè. E poi morale (ma Mastella perché si è dimesso? Per i domiciliari alla moglie? O forse per sciagurare una nuova legge elettorale da cui l'Udeur col suo prefisso elettorale avrebbe tutto da perdere?) e persino istituzionale. Anche se Lega e istituzioni, nello stesso discorso, in fin dei conti non c'entrano un granchè.

Frase intelligente di oggi: «Se non si va al voto facciamo la rivoluzione. Vuol dire che mettiamo in piedi la polizia del Veneto, della Lombardia e del Piemonte. Certo ci mancano un pò di armi, ma prima o poi quelle le troviamo. Berlusconi ha detto andiamo in piazza. E io in piazza ci porto decine di milioni di persone incazzate nere e senza limite di azione. Andiamo a bastonare sulla schiena la canaglia romana e la sinistra che si è dimostrata un partito fascista». Umberto Bossi.
Se non fosse lo stesso che nel 1994 raccontò di aver fermato una rivolta armata nelle valli bergamasche («C'erano 300mila persone pronte, l'urlo rimbombava di valle in valle») ci sarebbe da aver paura. Che si accontenti della nostra pietà, che di indignarci per certe cazzate padane c'è passata anche la voglia.

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