
Magistrati come Edmondo Bruti Liberati, Gherardo Colombo e Giovanni Salvi. E poi politici dell’opposizione come Luciano Violante e Massimo Brutti. Tutti membri di una struttura considerata «nemica» del governo Berlusconi e che, per questo motivo, andava «neutralizzata», «disarticolata» al più presto anche «con azioni traumatiche». È la clamorosa scoperta fatta dalla polizia giudiziaria negli enormi archivi scoperti all’ultimo piano di via Nazionale 230, nell’appartamento-ufficio del funzionario Sismi Pio Pompa. Un piccolo dossier di meno di venti pagine che la procura milanese (sono state le indagini dei pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici sul rapimento dell’ex imam della moschea di viale Jenner Abu Omar a portare fino al cuore della capitale, negli uffici di via Nazionale) ha inviato nella sera di martedì a Palazzo San Macuto nella sede del Comitato di Controllo Parlamentare di Controllo sull’attività dei Servizi Segreti e che i membri del Copaco hanno visionato fra lo stupore generale ieri prima dell’audizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli.
Un documento cartaceo con tanto di annotazioni a margine scritte a mano, uno delle centinaia di faldoni rinvenuti nel grande attico di via Nazionale fra le carte collezionate dal braccio destro del direttore del servizio segreto militare Niccolò Pollari assieme ai dossier su giornalisti, politici, magistrati e persino sul capo della Polizia Gianni De Gennaro. Poche pagine, una ventina in tutto, divise in due sezioni. La prima una lista di elementi ritenuti membri di una struttura nemica del governo Berlusconi comprendente politici e soprattutto magistrati: fra loro anche l’ex segretario dell’Associazione nazionale magistrati e oggi procuratore aggiunto di Milano Edmondo Bruti Liberati, l’ex pm e oggi consigliere presso la Corte di Cassazione Gherardo Colombo, l’ex vicesegretario generale nonché vicepresidente dell’Anm Giovanni Salvi, l’ex capogruppo diessino alla Camera Luciano Violante e l’attuale vicepresidente del Copaco Massimo Brutti. Personalità, è spiegato nella seconda parte del dossier in un linguaggio criptico tipico delle informative riservate e oscure degli spioni, considerate a diverso titolo membri di una struttura “nemica” del governo Berlusconi e potenzialmente in grado di “creare problemi” all’attività dell’esecutivo di centrodestra. E per questo motivo, una struttura da “neutralizzare”, da “disarticolare” anche ricorrendo ad “azioni traumatiche”. Un linguaggio allarmante, che aggiunge un inquietante tassello al vecchio e stantio refrain delle toghe rosse politicizzate e del connubio fra magistrati e sinistra uniti in un complotto contro l’ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia. Un documento che rende ancora più inquietante quanto emerso in questi mesi dalle inchieste della procura milanese su intercettazioni abusive, pedinamenti, investigatori privati al soldo di Telecom, servizi deviati, stampa compiacente e operazioni segrete targate Cia.
E se le poche certezze sul documento, almeno per ora, tratteggiano uno scenario ai limiti dell’emergenza democratica, molti sono invece i dubbi che circondano il dossier. Innanzitutto la sua collocazione temporale: perché se quasi certo è che l’inizio del lavoro di dossieraggio è riconducibile ai primi mesi del governo Berlusconi, quasi sicuramente le successive pagine sono state realizzate in un secondo tempo, forse anche a distanza di molti mesi. Difficile per ora anche attribuire una paternità al documento trasmesso dalla procura milanese al Copaco. Perché se le annotazioni scritte a meno margine dei fogli e la sua scoperta negli armadi del grande archivio (parzialmente rimasto ancora inesplorato) di via Nazionale 320 farebbero pensare ad un testo redatto proprio dal braccio destro di Polalri e addetto alla disinformazione Pio Pompa, non è da escludere che la mano nascosta dietro alle pagine del piccolo dossier possa essere quella di un qualche “zelante spione” ansioso di ben figurare con i vertici del Sismi e con il nuovo esecutivo.
Massimo Solani
l'Unità 26 ottobre 2006
l'Unità 26 ottobre 2006
11 commenti:
.... giornalisti pedinati e intercettati dal Sismi; giornalisti "influenzati" per manipolare l'informazione; giornalisti pagati dal Sismi per pubblicare dossier falsi contro Romano Prodi (si accusa il premier, allora presidente della commissione europea, di aver autorizzato lui - e non il governo di Roma - i sequestri illegali della Cia). Neanche questa circostanza che lo coinvolge in prima persona - e il divieto assoluto di legge per il Sismi di ingaggiare giornalisti - sembra scuotere il presidente del Consiglio. Che sceglie, anche in questo caso, il silenzio. Anzi, peggio. Manda in Parlamento un sottosegretario a dire che tutto va bene perché il governo, che non sa nulla, ha chiesto a Pollari che cosa è accaduto e quello, come sempre, ha detto che non sa nulla, che i suoi uomini non gli hanno detto nulla e quindi non può essere successo nulla di quel che si va dicendo.
Prodi non fa una piega anche se la scena è alquanto comica. Conferma, sostenuto dai ministri dell'Interno, della Difesa e degli Esteri, la fiducia a quell'uomo che non sa nulla. Allunga l'ombra del segreto di Stato sul pasticcio di Abu Omar. Non sembra impensierito dalla connection che esiste tra l'affaire Telecom e i maneggi del Sismi. Può fiorire una quiete tale che il breve disordine dell'estate può essere ricomposto in autunno. Riapre l'Ufficio Manipolazione e Disinformazione di Via Nazionale che doveva azzoppare anche il premier con il dossier falso. Quel Mancini (braccio destro del capo) torna al lavoro a Forte Braschi. Nicolò Pollari è politicamente accreditato più di prima come i giornalisti al suo soldo, "perdonati" dall'analfabetismo etico della corporazione giornalistica e definiti addirittura "guerrieri della libertà" da Silvio Berlusconi. Che la lista degli spiati si allunghi ogni giorno di più (molti i ministri del precedente governo) non importa proprio a nessuno. Come sempre per le cose italiane, la faccenda appare molto grave, ma per nulla seria.
Fino a quando, e siamo ad oggi, Prodi decide di dolersi del silenzio. Meglio tardi che mai. Ma forse per spiegare il silenzio di oggi, Prodi dovrebbe farci sapere la sua sul silenzio di ieri. Perché quel che oggi incuriosisce è appunto l'improvviso scuotimento del governo e del premier. Che cosa è accaduto? Che cosa è cambiato? Qual è la novità che l'opinione pubblica non conosce? Perché quel che ieri non sollecitava alcuna reazione del governo, ora dovrebbe allarmare il Paese? Perché i gattini ciechi della Quercia che, fino all'altro ieri, andavano ripetendo, con Massimo Brutti, che "tutto va bene, madama la marchesa", oggi - toh!, con Massimo Brutti, sempre lui - invertono la rotta e strillano che "sono tornati i tempi della P2"? Con chi ce l'hanno? Che cosa sa quel Brutti che nessuno sa? Che cosa accade nel retrobottega del governo? Chi sono i "cattivi" e quale arma o minaccia hanno sfoderato? Ha ragione Prodi. Il silenzio che ha circondato la "banda del ricatto" e lo spionaggio illegale che lo ha coinvolto (e con lui migliaia di altri) non è decente. È ora di romperlo, finalmente. Per farlo, appare opportuno che Prodi ci faccia sapere che cosa lo ha convinto a rovesciare il tavolo. Per favore, signor presidente, ci dica che cosa diavolo sta succedendo lassù. O là sotto, faccia lei.
Il caro Berlusconi minimizza sull'accaduto perchè coinvolge non a caso solo i suoi nemici. Più tempo passerà e più comprenderemo quante malefatte sono state commesse dal governo Berlusconi.
attento al gratta gratta dei comunisti che sotto sotto le brigate rosse erano fascisti, ma non ti viene di pensare che all'interno dei servizi segretri non vi siano dei devoti all'ex pci , come c'erano dei devoti ex fascisti ? stammi bene , sono un emiliano e a due passi da dove vivo anno ammazzato nel 47 un prete, nel marzo del 2006 hanno consegnato una medaglia d'oro al vescovo della diocesi dove fu ucciso questo prete , dopo due minuti è stato premiato il vessillo del comune dove questo prete è stato trucidato, vessillo premiato per la lotta partigiana , ora tu mi dirai ma questo è pazzo, ma come siamo nel 2006 e ancora non si sà chi ha ucciso il prete, cè pure stato il chi sà parli , e tu mi vieni fuori con questo, ma và la che all'interno del cosi detto servizio segreto i comunisti come i fascisti vi hanno pascolatao un bel po.
colpo di stato???ma vaffxxxxxx comunista di mxxxx,i colpi di stato e i regimi li fanno gli amici tuoi al governo ora,oltre a rovinare l'italia come stanno facendo!!!!
Silvio minimizza alzando l'indice contro la sinistra che racconta menzogne ma in realtà la CDL ha puntato a creare un regime di ricatti che ha portato alla violazione della privacy di tutti.
Povero Silviuccio...... è proprio penoso!!!
Uauauauauauaua, nientepopodimeno che sull'unità, è stato tratto questo articolo, ma chi lo ha scritto, il commissario Basettoni? Suggerirei al giornalista dell'unità di cambiare mestiere e scrivere favole per bambini, chissà che non siano più divertenti.....
Fascio&Martello
LA SINISTRA IN 50 ANNI SI E' SPECIALIZZATA IN "CONTROINFORMAZIONE" (VEDASI DICHIARAZIONI DI COSSUTTA SULL'ORO DI MOSCA!) SICCOME VI TROVATE NELLA MERDA CON IL POPOLO DEI COGLIONI TROVATE TUTTI GLI ESPEDIENTI PER FARE POLVERINO AFFINCHE' SI APPROVI LA FINANZIARIA.
IL SIGNIFICATO DI TUTTO E' "AVETE VISTO QUANTE MALEFATTE HA COMBINATO BERLUSCONI!!"
LA SINISTRA FA PURE L'INDIGNATA PER LE SPIATE DIMENTICANDO CHE VISCO PERMETTE DI SPIARE PURE IN BANCA ALL'ULTIMO FINANZIERE.
MA VERGOGNATEVI !!! NON SIAMO POI TUTTI COGLIONI
lo stupore è tanto per come certe notizie vengono pubblicate in un momento molto difficile per il governo in carica...la gente comune che tanto comune non è...non crede più a niente...bufale appositamente confezionate per distogliere il cittadino dalle leggi che approveranno...
Possibile che prodi e compagni si sentano così importanti da essere inseriti in queste fantomatiche liste di proscrizione? Questi sigg.ri al governo sono peggio di garibaldi e cialdini messi insieme.
Non dare retta a chi insulta o scrive cavolate, continua il tuo lavoro come lo sai fare (secondo me molto bene)
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