MINACCE CONTO TERZI Compito appaltato agli Irriducibili da parte della cordata-Chinaglia, secondo la procura, era quello di «fare pressioni» su Claudio Lotito per costringerlo a cedere. Pressioni che significano essenzialmente minacce. Come quelle recapitate in sede attraverso lettere anonime che erano firmate «gli amici di tua moglie». «Stai attento alla tue bella mogliettina - si legge in uno di questi messaggi - o non sarai tu l’oggetto delle nostre attenzioni ma tua moglie... hai presente il Circeo?». E ancora: «Tua moglie ha delle belle gambe, peccato che gliele spezzeremo». «Le indagini - scrive il gip Guglielmo Muntoni - sono partite dalle azioni del direttivo degli Irriducibili che gli altri indagati, il gruppo rappresentato da Chinaglia, hanno scelto come alleato per esercitare una forte pressione su Lotito al fine di costringerlo a cedere la società, sapendo poi di poter contare sulla collaudata vocazione ad azioni violente del quartetto che compone il direttivo degli ultras».
TENTATE AGGRESSIONI Non solo minacce, però. Perché secondo il gip Muntoni, il gruppo direttivo degli Irriducibili avrebbe anche più volte provato ad aggredire il presidente Lotito. «Toffolo - è scritto nell’ordinanza - ha manifestato la propria volontà di compiere atti violenti contro Lotito il 14 maggio 2006, quando lo stesso all’uscita dallo stadio, mentre percorreva una strada cittadina, accortosi della presenza dell’autovettura con a bordo il presidente Lotito, noncurante che la stessa fosse, tra l’altro, scortata da personale della Polizia di Stato, l’affiancava rivolgendosi nei confronti di Lotito con le parole “A pezzo di m...” - “Lotito rotto in c...” - “Ti sei venduto le partite scendi se hai coraggio”. Analoghe iniziative violente direttamente contro Lotito sono state organizzate da Piscitelli, pronto a colpire Lotito in un ristorante individuato grazie al fratello, fermato solo dalla presenza di numerose persone di scorta. Davvero allarmanti sono le telefonate nelle quali Toffolo, Alviti e Piscitelli conversano in merito a particolari circostanziati relativi ai movimenti di Lotito, ai locali frequentati da questi, al chi fosse l’autista che lo accompagnava, alla targa della sua auto ricordata a memoria da Toffolo o quello in relazione a cui emerge la spavalderia di Piscitelli che si dichiara pronto ad affrontare anche la reazione del personale di scorta».
IRRIDUCIBILI SPA è il modo in cui, in giro per gli stadi d’Italia, gli ultras «nemici» sfottevano il gruppo laziale per la spiccata propensione agli affari. Un ritratto che, nelle oltre cento pagine di ordinanza, esce addirittura rafforzato. Perché secondo il gip Muntoni gli ultras biancocelesti, favorendo l’avvento della cordata ungherese, puntavano a ripristinare «lucrosi privilegi di cui avevano goduto nelle gestioni precedenti» e che «si andavano ridimensionando» per le scelte dell’attuale proprietario. «Calcola che se rimane Lotito, qua dobbiamo rivedè tutto perché probabilmente chiudemo tutto - spiega infatti Toffolo in una telefonata - Se se ne va Lotito... se nò a settembre chiudemo». E proprio Chinaglia, scrive il gip, «favorito dal suo prestigioso passato di calciatore della Lazio e dal suo rapporto con gli Irriducibili, ha agevolato il rapporto con gli ultras, fornendo ai medesimi utilità immediate e promettendo futuri guadagni». Utilità immediate come «una dazione di denaro per l’acquisto di striscioni finalizzati alla violenta contestazione» e la «possibilità di avere a disposizione uno studio legale, a titolo gratuito, a cui rivolgersi in caso di necessità». Addirittura, i quattro del direttivo degli «Irriducibili» speravano in futuro in un ruolo dirigenziale in seno alla nuova società: «C’ho la Lazio nelle mani mia - spiega Toffolo in una telefonata - st’altr’anno me vedrai in tribuna autorità, alla Bettega».
ROSSI VERME COMUNISTA Chi non si piegava alla contestazione e continuava a sostenere il presidente Lotito, era immediatamente additato come nemico. È il caso dell’allenatore Delio Rossi che, scrive gip, al telefono con Toffolo si rifiuta di allinearsi ai voleri degli ultras. «Voglio andare a prendere per il collo quel comunista di Rossi», dice Toffolo a Alviti. Insulti e minacce anche per le altre componenti del tifo organizzato e della società, colpevoli di non partecipare alla contestazione. Come Teresa Iannaccone, presidente del coordinamento Lazio club onlus, vittima di una «campagna vessatoria estremamente feroce» perché considerata filo-Lotito.
Massimo Solani
l'Unità 14 ottobre 2006
l'Unità 14 ottobre 2006
6 commenti:
Certo che lo pubblico, come tutti gli altri. insulti compresi.
Non mi sono dimenticato di dirlo, semplicemente lo sciopero della fame è iniziato giorni dopo la pubblicazione del mio articolo. Mi spiace seriamente che i quattro Irriducibili stiano rischiando la loro salute per protesta contro la detenzione, e spero che la situazione si risolva. Ma un conto sono le accuse (di cui io parlo) un conto sono le proteste contro le misure cautelari. E le seconde (per quanto estreme e dolorose) non tolgono nulla alle prime.
Saluti.
e ora magari aggiorna la notizia con il fatto che il processo avvenuto il 5 luglio (CONTA TU QUANTI MESI DI CARCERE PREVENTIVO!!) li ha mandati tutti a casa.. colpevoli di amare la loro squadra.
Ai quattro sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il processo è di là da esserci. Mi rallegro per loro (che fino a prova contraria sono innocenti, come tutti) ma le accuse sono ancora tutte in piedi.
avanti fabrizio!!
curva sud roma
E gia'... pero'.. nel frattempo... Delio Rossi e' diventato un beniamino degli Irriducibili, partecipando piu' volte alla trasmissione radio "La Voce della Nord" (alla faccia del "COMUNISTA ROSSI").
Per quanto concerne le presunte intenzioni aggressive "Se vedi Lotito sputagli" oppure "lo vorrei vedere con un rivoletto di sangue che gli cola giu' dal mento"... spesso nei posti di lavoro ho sentito parlare cosi' dei dirigenti delle aziende, spesso chi parlava cosi' era un sindacalista, pare che pure l'attuale sindaco di Bologna abbia parlato in termini minacciosi di Marco Biagi, poi ammazzato dalle BR.... certo se diamo una certa luce ed un certo peso a qualsiasi parola, siamo tutti potenziali assassini e/o terroristi.
Per quanto concerne le minacce (deprecabili e criminali) alla moglie di Lotito... non c'e' uno straccio di nulla che le leghi ai 4 Irriducibili... Lo stesso Lotito ha detto ai magistrati di NON AVER MAI RICEVUTO MINACCE DA QUELLE 4 PERSONE...
Tu pero'... fai uno + uno e la colpa in automatico ricade su di loro
Questa vicenda c'entra sicuramente poco con il calcio .... con la gioia di aspettare la domenica per vivere assieme gioie e dolori, (sportivi), l'ansia, l'amore sviscerato per la tua squadra del cuore .....
Io sono laziale da sempre e sempre lo sarò, vorrei che d'ora in poi si parlasse solo del campo per la nostra amata squadra.
Un tifoso vero ...
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